Il veganesimo e il vegetarianesimo non hanno più argomenti. Due dei pilastri della cultura contemporanea dissolti nel nulla. Nemmeno frammentati o dissipati in aree e fazioni….no! Annichiliti!
È bastato poco, ma non pensavo sarebbe bastato un gatto arrosto! La sorte non ha avuto pietà nemmeno del femminismo, retrocesso in un battibaleno dal palcoscenico al camerino dal quale non sembra aver intenzione di uscire.
Non appena l’Islam ha cominciato a tastare il terreno, anni di lotte gagliardissime, migliaia di sedute di autocoscienza femminista, proclami, studi, sentenze, leggi si sono dissolte nel mare magnum del “politicamente corretto” che, come tutto ciò che poggia su basi inconsistenti, cambia colore, forma e contenuto col variar del tempo, del momento, del gusto e soprattutto dell’opportunità.
Un altro pilastro della contemporaneità è volato via come aria leggera o, per quel che era, come aria fritta!
Eppure non mi do pace al pensiero che, coloro che col femminismo non hanno mai davvero difeso la donna, ora la stanno spudoratamente sacrificando ai nuovi padroni: l’Islam e la negritudine.
Lo stupro, ormai piaga sociale, è silenziato. L’etnia dello stupratore è possibilmente occultata, a meno che non sia un compatriota.
Nel nome di una invasione decisa da poteri inimmaginabili e permessa da chi ha venduto la Patria, si è sacrificato tutto ed in primis la sicurezza di chi, per ovvie ragioni, è maggiormente vulnerabile: le donne.
Il paradosso nel quale si spengono i lumi dell’intelletto (e fors’anche quelli della speranza) di chi, volendo battersi per l’emancipazione dei poveri del mondo, lo fa rinnegando l’emancipazione delle donne del proprio popolo.
Si passino sotto silenzio gli stupri, purché passi lo stupratore, l’avanguardia del mondo nuovo: colourful, cosmopolitan and free… ma a non esser più libere sono, già da adesso, le donne bianche!