Che il Mossad sia un Servizio efficiente non ci sono dubbi, se poi può contare anche sul supporto di altri Servizi occidentali tradizionalmente amici, giocoforza lo diventa ancor di più.
Ma che nel giro di una quindicina di giorni circa, a Teheran, gli agenti israeliani riescano ad accoppare due persone del calibro di Abou Mohammed Al Masri (nr 2 di Al Qaida) – ucciso a colpi di pistola il 14 novembre scorso – e Mohsen Mahabadi, capo del programma nucleare iraniano – ucciso il 27 dello stesso mese in analoga sparatoria – fa sorgere alcuni giustificati dubbi su una sorta di complicità da parte dei vertici dell’Intelligence e Sicurezza iraniani.
E non si può non domandarsi cosa stia bollendo in pentola in Iran, ossia: qual è l’attuale rapporto di forza tra il potere religioso degli Ayatollah e il potere politico che fa capo all’immarcescibile Ahmadinejad[1] ? E qual è l’attuale ruolo del braccio armato di entrambi, lo IRG ossia l’Islamic Revolution Guard (meglio noto come i Pasdaran)[2], che incarna l’assoluta fedeltà alla Guida Suprema (religiosa) dell’Iran, e che potrebbe aver acquisito così tanta potenza e autonomia da decidere di rivoluzionare l’equilibrio politico affermatosi a partire dal 1979, per crearne un altro ove i Guardiani della Rivoluzione non siano solo il braccio armato della guida spirituale e della politica iraniana, ma diventino essi stessi la guida spirituale e politica?
Questione da seguire attentamente.
[1] Da sempre in linea con l’indirizzo religioso imposto dagli Ayatollah, viene considerato un conservatore laico. Membro del potente “Consiglio Centrale degli Ingegneri della Società Islamica”, gode di importanti appoggi in seno alla potente “Alleanza dei Costruttori dell’Iran Islamico”.
[2] Il corpo dei Pasdaran dispone di circa 120.000 uomini suddivisi in Esercito, Marina, Aeronautica e controlla anche il corpo dei volontari/ausiliari, i Basiji, in seno ai quali vengono arruolati i più giovani.