L’apertura delle scuole dopo le vacanze natalizie slitta. Ma che diamine! La gestione delle scuole in tempo di pandemia è solo una questione di organizzazione, buonsenso e buona volontà, caratteristiche evidentemente assenti nel nostro ministro dell’Istruzione.
Dal lontano Marocco, guardo sconcertato alla mia Patria nelle mani di un governo che più incompetente e tanto confuso non si può, e trasecolo: alla sera del 4 gennaio 2021 la Scuola Italiana non sa ancora se riaprirà dopo le vacanze natalizie e il 5 mattina giunge la notizia che l’apertura slitterà. Forse quel “Vaffa” così spesso proferito da Grillo, andrebbe rivolto ora alla sua beniamina: il Ministro Azzolina.
Ebbene, un pezzo d’Italia che è la Scuola Italiana Privata Paritaria «E. Mattei» di Casablanca, già operativa, in presenza, dal 14 settembre (ha inteso, Ministro Azzolina?), il 4 gennaio, ossia terminate le vacanze natalizie, ha riaperto regolarmente in presenza, alla faccia della confusa Azzolina e della sua degna compare, la De Micheli, e del loro mentore Conte.
Procedo a chiarire questo miracolo che miracolo non è, in quanto attiene solo al buonsenso, alla buona volontà e a un minimo di capacità gestionale. Ne sono convinto: mio nonno, contadino del 1905, con la quinta elementare, avrebbe realizzato lo stesso «miracolo» che un ministro della Repubblica non è stato in grado di realizzare.
Sono il Presidente del Comitato di Gestione della Scuola Italiana di Casablanca e mi preme evidenziare che, in barba alla confusione che regna in Italia nel settore scolastico, detta Scuola già dallo scorso maggio, vista la mala parata del Covid-19 che sembrava più resistente delle influenze alle quali eravamo avvezzi, ha cominciato ad organizzarsi e dall’inizio dell’anno scolastico 2020-2021, è stata in grado di aprire il 14 settembre 2020, in presenza e nel rispetto delle procedure dettate dalle autorità sanitarie marocchine, le quali non lesinano quanto a rigore e controlli.
Il da farsi abbiamo iniziato a studiarlo già agli inizi dello scorso aprile, quando abbiamo cominciato a sospettare che il Covid avrebbe anche potuto imperversare più a lungo di quanto inizialmente si immaginava e, grazie al buonsenso, all’acume professionale e alla concreta efficacia partenopea del nostro Preside, agli inizi di maggio avevamo già una scaletta di problematiche da affrontare e provvedimenti da adottare.
A giugno abbiamo ceduto i nostri banchi doppi e ormai vetusti a scuole marocchine di quartieri poveri e abbiamo provveduto all’acquisto di banchi singoli i cui rivenditori erano già stati individuati a maggio.
Contemporaneamente, sono state elaborate le procedure sanitarie da attuare fin all’inizio dell’anno scolastico che prevedavamo, e fortemente volevamo, si svolgesse in presenza, così, in coordinamento con Consolato e Ambasciata, abbiamo ottemperato alle incombenze burocratiche per far affluire il corpo docente dall’Italia in Marocco.
Risultato, ottenuto senza versare troppo sudore e nemmeno farci venire il mal di testa a causa di circonvoluti ragionamenti: alla data del 31 agosto la scuola, che conta 360 alunni ripartiti su materna, elementare, media, liceo scientifico e istituto professionale commerciale, era pronta a iniziare le lezioni, in presenza, il cui avvio era stabilito per il 14 settembre.
È vero, la Scuola Italiana Privata Paritaria «E. Mattei» di Casablanca (Marocco) è una realtà singola e un conto è gestire una scuola e un altro è gestirne oltre 70.000, ma si tenga presente che:
- il Preside in fondo è un anziano signore con tanta esperienza scolastica e non un Ministro con tanto di portafoglio;
- il Comitato di Gestione è formato da 6 genitori volenterosi e niente più;
- la scuola si regge su rette che sono accessibili alla medio-bassa borghesia marocchina e per di più per il 2020-2021 non abbiamo nemmeno potuto aggiornarle.
Pertanto, mi vien da dire: Ministro Azzolina, meno manfrine, meno autogiustificazioni, meno autoincensamenti, meno imbecillità come i banchi a rotelle (mio nonno, quello del 1905, avrebbe commentato: «ma va a finire che gli scolari giocheranno agli autoscontri in aula») e si coordini con quell’altro fenomeno della De Micheli per trovare una soluzione (meno idiota di quella inizialmente proposta da quel Ministro, ossia tenere i finestrini aperti e… comunque gli scolari possono essere considerati congiunti, per cui possono viaggiare assieme. Ma che ministro dei trasporti è uno che ragiona così?), affinché il trasporto scolastico possa affrontare l’emergenza.
Caro Ministro, ad ogni buon fine le riassumo le predisposizioni che abbiamo adottato noi, gente semplice, a cui dire tutto e il contrario di tutto come fate voi fenomeni di ministri, fa venire l’orticaria:
- responsabilizzazione dei genitori (tempestandoli di e-mail) circa la presa della temperatura dello studente prima di uscire di casa;
- corridoio di incanalamento sul marciapiede antistante la scuola con segnalazione del distanziamento a mezzo strisce di nastro rosso;
- controllo del porto mascherina in entrata da parte di un bidello e in presenza del medico della Scuola;
- pedane sanificatrici e fontanelle/dispenser all’entrata della Scuola e all’accesso di ogni corridoio;
- 3 mascherine quotidiane sono a disposizione per ogni alunno in ogni aula;
- banchi singoli distanziati di un metro;
- procedure di sanificazione mattutina prima dell’entrata e dopo l’uscita sia con pulizia tradizionale, sia con l’impiego di pistole nebulizzatrici di liquido sanificante;
- entrata alternata su due portoni per gli alunni della Scuola media-superiore e per materna-elementare con distanziamento di 20 primi.
- riunione settimanale Preside-docenti-medico della Scuola per il punto di situazione settimanale.
Il tutto senza ulteriore esborso da parte dei genitori e senza confusioni/tentennamenti/perdite di tempo.
L’esperienza che ne ho tratto è che se Lei, Ministro Azzolina, avesse responsabilizzato i Presidi e avesse sganciato loro il conquibus necessario, senza abbandonarsi a futili pensieri che han partorito idee idiote come quella dei banchi a rotelle (per di più giunti quando avete chiuso le scuole), il mondo scolastico italiano non sarebbe in queste condizioni che definire disastrose è un eufemismo. In fondo è solo una questione di buonsenso, quello che le manca e che è mancato alla sua compare dei trasporti. Noi della Scuola Paritaria Privata «E. Mattei» di Casablanca, gente semplice, con buon senso e buona volontà, siamo riusciti a tenere alto l’onore di una Scuola, quella Italiana che fonda le sue basi su un ministro come Giovanni Gentile, mica uno qualunque: ha inteso, ministro Azzolina?