Chi sono, gentili lettori, coloro che, in questa marea di sierizzati entusiasti, si sono ribellati alla follia vaccinista o hanno comunque mostrato quel minimo di reattività che si addice a chi non ha ancora rinunciato alla decenza e alla dignità?
Ne avete conosciuto qualcuno personalmente?
E se personalmente non ne avete conosciuti, vi siete soffermati ad osservare le facce, gli abiti, i modi di chi, in piazza, ha sostenuto la lotta della torteria ribelle, ha sfilato nelle strade, si è arrabbiato on line o davanti ad un bar sbarrato agli “infedeli”?
Mi ha infastidito doverlo notare, ma è lampante!
Molti erano, molti sono, appartenenti al fronte, per tanti versi, opposto al nostro.
Molti dei contestatori, degli indomabili, degli oppositori sono compagni, inequivocabilmente compagni.
C’è un fronte rosso di gente, con noi sempre faziosa e disonesta, attiva sul fronte femminista ed abortista, omosessualista della prima e dell’ultim’ora, gente che all’antidoping farebbe impazzire i reagenti ed esplodere i laboratori … Ecco questa gente, non solo loro, ma molti tra loro, ha saputo dire di no, meglio di altri, più convintamente di altri ed enormemente più coraggiosamente di altri.
E se faziosi e disonesti non si è, ciò va riconosciuto e testimoniato.
I motivi sociali, psicologici, politici di questo miracolo non li conosco.
Osservo un fenomeno e mi interrogo.
E ugualmente mi sorprende un’altra “anomalia”.
Avete fatto attenzione a chi fossero i medici che hanno curato a casa, che si sono opposti alla tachipirina assassina e alla attesa vigile, ma fatale?
A parte De Donno che era un primario, a parte pochissimi altri nomi di rilievo, molti di quei medici non facevano (e di certo non faranno parte) della elite dei professionisti della medicina, non hanno alle spalle carriere particolarmente brillanti, non sono Montagnier italiani.
Alcuni non sono nemmeno medici, ma ricercatori sottopagati che hanno trovato il coraggio di denunciare o, semplicemente, di esprimere dubbi e il dubbio, in queste nostre splendide democrazie, è pericoloso … Parlatene con le centinaia di medici sospesi o, se volete spaziare, con Marc Innaro che, fatta una osservazione banale su chi, negli ultimi decenni, avesse perseguito una politica espansionistica, è sparito dagli schermi con la velocità di un missile russo di ultima generazione!
La viltà dei primi della classe si è scontrata con la dignità non dico degli ultimi, ma dei meno brillanti.
La viltà dei borghesi, delle persone tanto per bene, contro il coraggio di quelli che non ci sono mai piaciuti e mai ci piaceranno, ma che, almeno stavolta, sono saliti in cattedra.
È proprio vero che lezioni importanti possono essere impartite da chiunque ed inaspettatamente e che uomini modesti, semplici, talora insignificanti sanno diventare giganti.
Sulla Costa Concordia, ad esempio, il gigante fu un umile batterista, Giuseppe Girolamo, maestro di vita.