La nota dominante che caratterizza l’azione del potere mondialista è la cancellazione del concetto di identità inteso quale condizione stabile che identifica le cose esistenti secondo la loro natura.
– cancellazione delle identità religiose, attraverso l’ecumenismo relativista (tutte le religioni sono sostanzialmente uguali);
– cancellazione delle identità nazionali, attraverso la promozione della società multi-razziale, multi-culturale e multi-religiosa;
– cancellazione del concetto di identità sessuale, attraverso la promozione dell’ideologia gender.
Negare il concetto di identità e la natura degli enti (le cose esistenti), equivale a negare il principio di identità e di non contraddizione, ovvero negare il pilastro su cui si regge la possibilità di compiere un ragionamento logico. Ebbene, uno dei padri del ’68, Herbert Marcuse, considerava fascista il principio di identità e di non contraddizione, identificato come il cuore di quel pensiero classico e cristiano su cui si regge l’idea di civiltà, così come l’ha espressa l’Occidente cristiano, e contro la quale è in atto da secoli un processo di progressiva ed inesorabile distruzione.