Non cadiamo nel tranello! No, quella dei Black Lives Matter e dei loro italianissimi epigoni – complici, sostenitori, tifosi, chiamateli come volete ma cercate un aggettivo che si avvicini il più possibile alla «sindrome dello schiavo soddisfatto»[1] – non è solo follia.
È un chiaro progetto satanico portato avanti da indemoniati sostenuti da perfetti idioti. Idioti come le scimmie che ne riproducono i gesti; idioti perché, al contrario dello «schiavo soddisfatto», questi non sono stati materialmente ridotti in stato captivo (che avrebbe potuto generare la sindrome di Stoccolma[2]) ma hanno scelto di propria sponte, in ossequio a un tropismo già istillato nella loro mente dalla moda culturale, di aderire al processo di inversione della verità, portato avanti da forze sataniche e, dunque, distruttive.
Il fenomeno a cui stiamo assistendo è sicuramente passeggero, ma prende avvio da una mentalità ormai radicatasi nella cultura occidentale. E gli accadimenti di queste ultime settimane la dicono lunga su quanto molte menti siano ormai plasmabili dalle forze del male, su quanti complici – coscienti, idioti, ignavi – l’invertitore per antonomasia, ossia Satana, possa contare.
Il fenomeno è passeggero, perché l’istanza dei Black Lives Matter costituisce una sorta di “programmatica dichiarazione d’intenti” e un ballon d’essais finalizzato a contare gli utili idioti o “schiavi soddisfatti”, e occorre dire che, benché di utili idioti o “schiavi soddisfatti” Satana ne abbia contati alcuni, può con soddisfazione prendere atto della folta schiera costituita dagli anestetizzati (me compreso), ossia coloro che hanno guardato al fenomeno come gli ignavi guarderebbero quegli angeli «… che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé foro… ».
Il triste e idiota episodio di complicità (non adesione, ma schiava complicità) con la protesta dei Black Lives Matter inscenato dalla Boldrini in Parlamento, ha suscitato più perplessità che proteste, e siccome tale episodio sarà destinato a ripetersi, non sarebbe male prendere in considerazione l’idea di reagire a dovere. Reagire innanzitutto per l’offesa recata al buon gusto ed al buon senso, concetti oggi in via d’estinzione presso troppi connazionali. È profondamente sbagliato, infatti, abituarsi a certe manifestazioni di delirio ideologico, e il ricorso all’indignazione pubblica può costituire un valido antidoto contro il veleno diffuso dal mainstream. È necessario contrapporre all’azione demoniaca che ammorba le menti, una santa indignazione verso tutte le follie promosse dal politicamente corretto.
[1] Lo «schiavo soddisfatto» è una persona la cui libertà è legata da catene mentali e non ha coscienza di essere in stato di cattività. È molto difficoltoso affrancarsi da tale condizione perché quelle catene sono nella sua mente e non intorno ai suoi polsi o alle sua caviglie.
[2] La «Sindrome di Stoccolma» è uno stato psicologico in cui la vittima di un sequestro di persona, o comunque detenuta contro la propria volontà, sviluppa un rapporto di complicità con il rapitore.