La riforma costituzionale inerente alla riduzione dei parlamentari con un taglio lineare, inclusi quelli eletti nella Circoscrizione estero, è il risultato di anni di retorica anti-casta che, anziché migliorare la classe politica, porterà a renderla ancora più oligarchica.
Voi siete davvero convinti che questa pessima modifica costituzionale, assolutamente priva di una visione “sinottica” della forma di governo parlamentare “a debole razionalizzazione” prevista nella Parte II della Costituzione repubblicana vigente, spingerà le forze politiche a scegliere i migliori?
Sarà l’esatto opposto: meno seggi significherà conoscere ancora meno l’eletto, sempre più “rappresentante di partito” (si veda l’intervento di Palmiro Togliatti in Assemblea Costituente il 23 settembre 1947) con la conseguenza, in assenza di finanziamento pubblico ai partiti, che ad essere candidati saranno gli “uomini delle tessere” e non certamente i più preparati, che pongono solo problemi in quanto non manovrabili.
Qui non si tratta, come alcuni costituzionalisti autorevoli sostengono, di confondere la rappresentatività con la rappresentanza. Intervenendo sulla prima, inevitabilmente si incide sulla seconda. Quest’ultima, insegna Costantino Mortati (1891-1985), è “rappresentazione degli interessi politici”, la cui valutazione e selezione sarà resa ancora più ardua con un numero inferiore di deputati e senatori.
IO VOTO NO a questo schifo di modifica che, peraltro, inciderà dello 0,007% sulla spesa pubblica complessiva.