“Inevitabile come una pallottola, come un chiodo in mezzo a una strada.”
La proroga dell’Emergenza di Stato – non Stato di Emergenza – era prevedibile ed è quanto mai necessaria all’attuale governo e ai suoi alleati, affinché venga mantenuto lo Status Quo.
Tradotto: perché gli scranni restino occupati da “Disonorevoli” e “Sanitori”, ovvero da personaggi collusi con il Novus Ordo Seclorum, al soldo di “negrieri che imperano su campi di cotone digitali”, facendo fortuna con la questione Covid 19.
La poltrona a cui l’attuale classe dirigente si aggrappa con le unghie e con i denti è la sola ragione che giustifichi una proroga dell’Emergenza di Stato.
La tanto celebrata scatoletta di tonno – mai patacca di latta fu resa tanto preziosa – è stata aperta dal “Movimiento” che l’ha svuotata e, certamente, servita come piatto principale a Villa Pamphili.
Gli esponenti di M5S, PD e Italia Viva – tanto tempo fa in una galassia lontana lontana – si sono avventati sulla prelibatezza, tanto che, evidentemente, la scorpacciata non è bastata.
Ecco spiegato il motivo della proroga al 31 gennaio, durante la quale lo staterello vassallo della UE “aiuta” gli italiani, non con l’aumento degli stipendi, ma con ulteriori tasse sulle utenze.
Rifletto e mi chiedo: possibile che non lo abbiate ancora capito?
Aprite gli occhi!
Toglietevi il “bendabavaglio” dalla faccia – almeno all’aperto – Dio non voglia che chi scrive finisca alla gogna per sedizione, dedicandosi gioco “forza-to” alla stesura di un “De Profundis” o “Le mie prigioni” – guardatevi attorno, alzate la voce, invece di abbassare la testa e, in religioso silenzio, limitarvi a sperare.
Sperare, proprio così, perché solo questo diritto sembra vi sia rimasto, l’unico ancora concesso dal Conte e dalla sua corte, senza che sia ancora stata attaccata la Costituzione, di cui – mistero della fiducia parlamentare – esisteva già, prima dell’esito del referendum, una versione aggiornata al 2020 in vendita su Amazon.
Aprite gli occhi!
In cosa riponete la speranza? Nella riduzione del numero dei commensali, affinché diminuisca il conto da pagare?
Badate bene che le portate servite durante gli Stati generali e ancora nella stanza dei bottoni non saranno tagliate, ma – come si usa dire in altro contesto ormai di moda – “ricollocate” come le “risorse” che alcuni ministri invocano tra pianti e congiuntivi sbagliati.
Il tempo verbale conta, soprattutto per chi comanda – “Faremo…”, “Concediamo…” – ma più importante è ricordarvi che il tempo del “verbo”, in cui parlare è diritto e dovere, è fondamentale per il popolo e rammentarvi che, fino a riscrittura della grammatica italiana, si coniuga ancora al presente come al futuro, non solo al passato remoto, come ormai vostra convinzione.
Mi rivolgo al 97% della popolazione italiana, automi timorosi che sembrano aver dimenticato la lingua italiana, cosa per altro giustificabile, vista la desertificazione scolastica in atto: Aprite gli occhi!
“Una scimmia ha guardato il sole e ha detto a un’altra scimmia: «Lui ha detto che tu devi darmi la tua parte.»” esempio calzante se pensate all’INPS e al suo presidente che si aumenta lo stipendio, mentre ci sono italiani che ancora non hanno visto un centesimo di cassa integrazione e nemmeno lo vedranno perché la UE toglierà dalla circolazione le monetine.
Si badi bene che tutto questo vale solo per gli italiani, poiché le “risorse” pretendono di essere accolte e servite, autorizzate dal governo e dai buonisti a fare solo ciò che gli pare e piace.
Tutto è permesso e concesso a “uomini” che fuggono dalla guerra, con cellulari in tasca e vestiti alla moda…
Fatevi un sacrosanto favore: Aprite gli occhi!
Guardatevi attorno, mentre passeggiate per le città del bel paese – in un’altra galassia ancora più lontana lontana – invase e depredate da orde di nullafacenti che occupano il suolo pubblico e ne fanno scempio, scambiando monumenti per orinatoi – un eufemismo per non scadere nel volgare – che impongono un’egemonia fuorilegge, giorno dopo giorno, su vie, piazze, quartieri, parchi, ove regnano incontrastate prepotenza, violenza e spaccio, senza che le Forze dell’ordine possano intervenire.
Illuminatemi: in quale altro Stato, come Francia, Inghilterra e Stati Uniti – citate per il passato coloniale e la vasta presenza di immigrati – esistono concessioni simili? In quale nazione, tra le suddette, le Forze dell’ordine si trovano inferiori di numero e non sono preparate ad intervenire?
Aprite gli occhi!
In nessuna delle tre potenze coloniali esiste una situazione pari a quella italiana. Propinatemi pure la “fantaidiozia” dell’integrazione razziale, ditemi che siamo un popolo propenso all’accoglienza, accusate chi scrive di razzismo, ma sappiate che l’integrazione non può prescindere da basi solide come disponibilità, preparazione, capacità, rispetto – soprattutto da parte di chi è accolto – fondamenta che qui non sono mai state scavate, anzi nemmeno immaginate, qui dove non può essere costruito nessun castello da fiaba, se non usando carte da gioco.
Ora, la questione è semplice, elementare, come direbbe Sherlock Holmes al dottor Watson: “È un gioco di ombre…”
Aprite gli occhi!
Riprendiamo la nostra sovranità alla faccia della velina Europa – senza offesa per le showgirls – o potremo dire addio all’Italia come la abbiamo conosciuta in epoca ormai “Giurassica”.
Possibile che non vi rendiate conto di ciò che stanno facendo – PD in testa, ormai vero partito di governo, seppur non votato – cosa vi stanno propinando? La cosa grave è che non lo fanno alle vostre spalle, ma ve lo fanno passare sotto il naso!
È evidente che in Italia non servano più “Virologi Stars”, ma oculisti capaci.
Per spiegarvi tutto non basterebbe un articolo o un’intera serie a puntate, ma voglio portarvi alcuni esempi recenti di come l’infestante gramigna “democratica” diffonda il suo seme infruttuoso e, peggio, distruttivo.
Saprete, certamente, che i farmaci ormonali sono gratuiti in Italia per le transizioni di genere, mentre un pensionato deve dar fondo al borsellino – ai famosi centesimi che presto spariranno – per pagarsi anche una semplice ed economica Tachipirina e, saprete, sicuramente che, alla faccia dell’onestà tanto sbandierata, l’ANPI – di cui non scrivo la definizione perché mi procurerebbe uno sfogo allergico – rifiuta di pagare il prezzo di una condanna per diffamazione per aver paragonato un’associazione anti-pedofili alle SS naziste. Preparatevi, quindi, a essere multati, o peggio, e a pagare – con carta di credito, non si accetta più il contante – se doveste rivolgere un qualche appellativo sgradito a coloro che si riconoscono nel LGBTQ+, quando la legge Zan, a cui non vi siete opposti, falcerà la vostra libertà, lasciandovi un moncone per leccarvi le ferite.
Saprete, non ho dubbi a riguardo, che la manifestazione “Professione Mamma”, che si svolge in Umbria dal 2014, è stata definita dal PD come “Visione retrograda tipica della destra becera, che vorrebbe la figura della mamma, e della donna in generale, limitata ad accudire marito e figli a discapito di carriera lavorativa ed indipendenza economica e non come essere umano con legittime ambizioni e progetti.”
Bah! Se i progetti a cui allude il PD sono quelli di avallare matrimoni tra ultra settantenni e minorenni, che hanno portato in alcuni casi all’esercizio della violenza fino alla morte della sposa bambina, o riempire il parlamento di “donne” come Boldrini, Lamorgese, Bellanova e Azzolina, è meglio che cominciate ad invocare l’intercessione di tutti i Santi del paradiso, affinché questo non accada mai più.
E che dire della proposta, sempre PD ovviamente, di sostituire il meraviglioso “Inno di Mameli” con “Bella Ciao”, canzone il cui testo fu scritto dal musicista tzigano Mishka Ziganoff, nel 1918, incisa dello stesso Mishka nel 1919, cantata ufficialmente al festival di Spoleto nel 1964, che nulla ha a che vedere con i partigiani che si sono da sempre arrogati ogni diritto sulla canzone?
Dovremmo sostituire un inno con la “I” maiuscola, composto da un italiano, con una canzone straniera?
In tema musicale, però, “l’intellighenzia mancina” si solleverebbe immediatamente per apologia del Fascismo contro Padre Tam – le cui spalle larghe consentono a Don Giulio di non avvertire nemmeno il fastidio delle lagne – che ha intonato ad una cena “Faccetta nera”.
Non voglio tediarvi oltre, certo di avervi messo una pulce grossa e scomoda quanto un elefante all’orecchio.
Concludo con il dirvi che se nelle vostre intenzioni più intime e segrete, state sperando – hobby a cui vi dedicate con tanto ardore – in un futuro oltre confine, evitate le dogane di Chiasso e Brogeda, poiché la Svizzera sta per votare un referendum anti immigrati che penalizzerà anche gli italiani.
Aprite gli occhi!
Siamo in piena desolazione e il drago “Smaug” riposa a pancia piena sul tesoro nazionale, mentre il 97% della popolazione temendone il risveglio, si muove in punta di piedi e lavora rassegnata, affinché le ricchezze sotto il ventre molle dello “stato rettile” aumentino.
Qualcuno ha detto: “La morte ha creato il tempo per far crescere le cose che poi ucciderà.”
Mi auguro con tutto il cuore – volto alla battaglia, non alla semplice speranza – che sia vero e di contribuire alla vittoria, affinché questo Status Quo sprofondi presto dove merita, perché questo è il tempo.
Aprite gli occhi!